L’inconfondibile colore marrone attiva subito la salivazione associando immediatamente il sapore del cioccolato ma qualcuno mi svela come fare a rendere fotogenica questa torta, seppur stratosfericamente buona? Sono consapevole dell’assoluta e imprescindibile mancanza di due fondamentali requisiti, ad esempio una fotocamera seria e naturali doti fotografiche che io palesemente non possiedo, ma normalmente riesco a fare di meglio.
…occhei lo confesso, magari se non avessi lasciato la torta in forno quei 10 minuti di troppo nel sacro terrore che il mio forno facesse i soliti scherzi, memore della debacle pandoro (insomma con il fondant non posso fare la prova stecchino, no?) magari, dicevo, la crosticina superficiale si sarebbe crepata in maniera più fotogenica e non modello ruga valle della morte…e se magari avessi usato uno stampo a cerniera nell’estrarre il fondant con i lembi della carta forno, la torta non avrebbe dato segno di cedimenti strutturali accentuando le citate rughe… (ho 400 tortiere in diametri a scalare alte e basse, stampini dalle fogge più varie, stampi di ogni forma e misura, tortiere bassissime con il fondo amovibile ma no, quello a cerniera no)
Premesso questo, insisto con il dire che il fondant è infotografabile, lo ripeto come un mantra o meglio uno scioglilingua!
Sapevo di voler creare un dolce con il tè macinato direttamente nell’impasto e cincischiavo intorno a questa ricetta, finché Marcella non mi ha regalato una scatola di Lapsang Souchong (Tè rosso cinese affumicato) di ottima qualità, profumato e inebriante. Lì è scattata la molla, ho riesumato il ricordo di una mousse cioccolato con questo tè e ho deciso che sarebbe stata una torta al cioccolato, da lì a diventare un fondant, il passo è stato breve! Un veloce consulto via facebook, un’analisi comparata delle ricette segnalatemi dalle amiche blogger mi hanno fatto optare per un mix tra Sarah e Fiordisale apportando qualche mia personale variante qua e là. Ovviamente durante la preparazione si sono infilate nell’impasto un po’ di mandorle a tradimento e una generosa correzione di cognac ma giuro che hanno fatto tutto di loro spontanea volontà senza il mio permesso….
Il risultato mi ha sinceramente stupito, temevo l’azzardo, il carattere prepotente del tè affumicato (il suo profumo appena sfornato la torta era molto intenso), al contrario il matrimonio è perfetto, subito si assapora il fondente, poi un leggero profumo alcolico, la nota croccante della mandorla e infine il retrogusto fumé del Lapsang Souchong..un fondant di carattere, quasi maschile se non fosse per la mandorla (ma ma... sembro la versione critico gastronomico di Antonio Albanese sommelier…fermatemi!!!!)
Passo subito alla ricetta prima di diventare irrecuperabile, forse l’occhio di sole comparso in questi giorni mi ha dato alla testa!
Ingredienti per una teglia di
200 gr di cioccolato fondente al 60%
100 gr di burro
4 uova
180 gr zucchero grezzo di canna
1 cucchiaio colmo di Lapsang souchong
5 cucchiai di cognac
60 gr di farina 00
2 cucchiai di zucchero panela o mascobado
100 gr di mandorle pelate
