martedì 16 ottobre 2012

WORLD BREAD DAY 2012 PANE DI SEGALE CON FRUTTA SECCA E SEMI

WBD2012

Sono quasi le 22 vediamo se riesco a pubblicare il post esattamente un minuto prima di mezzanotte….(Cenerentola mode ON)
Ricetta e foto ovviamente in mio possesso da almeno un mese, così questa volta preparo tutto per tempo, programmo il post in anticipo e si autopubblica da solo……l’importante è crederci. Siamo ottimisti.
Comunque che si sappia: io amo fare il pane, chi mi segue da un po’ penso l’abbia capito.. mi piace impastare, vedere il blob lievitare, il profumo del pane nel forno  che si spande per casa….. un’attività altamente terapeutica!
Tanto che ormai il pane lo faccio almeno una volta a settimana, anche nei periodi di assoluta inattività ai fornelli, il pane è un appuntamento fisso. Non so dirvi il tempo che non vado in panetteria (anzi no, lo so, ad agosto a Parigi, ma non vale), sono talmente abituata con il pane lievitato a lungo, con le farine buone biologiche e macinate a pietra che non mi azzardo più a comprare niente.
E per chi pensa che il pane in casa non si possa fare o che si debba lavorare di notte o avere le braccia bioniche, quest’anno partecipo al World Bread Day indetto da Zorra (chapeau come sempre) ancora una volta con un No Knead Bread, un pane senza impasto...e qui non avete più scuse!
Praticamente è una variante al pane che faccio normalmente tutte le settimane, arricchito però con tanta frutta secca

PANE DI SEGALE CON FRUTTA SECCA E SEMI SENZA IMPASTO

WBD2012

Ingredienti:
250 gr Farina di Segale integrale
250 gr Farina di Farro integrale
75 gr gherigli di noci
40 gr mandorle con la buccia
35 gr nocciole con la pellicina
3 cucchiai rasi semi sesamo
11 gr sale
3 gr lievito di birra fresco
390 ml acqua
Opzionale:1 cucchiaino abbondante semi di carvi (i semi di carvi o kummel sono usati normalmente nel pane di segale altoatesino, il sapore ricorda lontanamente quello dei semi di anice ma meno intenso)

Per prima cosa tostate in forno o in padella le nocciole e le mandorle, facendo molta attenzione a non farle bruciare. Togliete le pellicine sfregando leggermente la frutta secca fra le dita. Tagliatela a pezzi grossi e tritate grossolanamente anche le noci. Sciogliete il lievito in qualche cucchiaio di acqua a temperatura ambiente, quando si è sciolto completamente aggiungete il resto dell’acqua. In una ciotola grande, meglio se di vetro, mescolate le farine, il sale, la frutta secca e i semi. Versate l’acqua in cui avete sciolto il lievito nella ciotola con le farine, mescolando con un cucchiaio e aiutandovi alla fine con le mani se serve per amalgamare l’impasto. Praticamente otterrete un blob appiccicoso e poco lavorabile, è normale. Coprite la ciotola con la pellicola e lasciate lievitare a temperatura ambiente almeno 18 ore ma in questa stagione meglio se lasciate fino a 24 ore. Circa 20 minuti prima di infornare pre-riscaldate il forno a 250°C mettendo all'interno una pirofila alta munita di coperchio (va bene qualsiasi materiale, io  mi trovo benissimo con una in pyrex tonda, per la mia esperienza è il materiale in cui cuoce meglio). Rovesciate l’impasto dalle sembianze spugnose su un piano infarinato (abbondate!), cospargetelo con altra farina, prendete i quattro lembi e piegateli verso il centro dell’impasto come se voleste fare un involto con un fazzoletto, per capirci. Lasciate riposare per 15 minuti coperto dalla ciotola.
A questo punto il forno dovrebbe essere a temperatura, estraete la pirofila e rovesciatevi il blob (attenzione alle ustioni: usate i guanti!!) cercando di tenere le pieghe verso l’alto, anche se in realtà se ne vanno un po’ dove vogliono….. Chiudete con il coperchio e infornate per circa 30 minuti, poi abbassate il forno a 220°, togliete il pane dalla pirofila  e appoggiatelo direttamente sulla griglia del forno. Continuate la cottura per altri 10 minuti, scendete a 190° a forno ventilato per altri 10 minuti, gli ultimi 5 lasciando lo sportello del forno socchiuso inserendo il manico di un cucchiaio di legno per bloccarlo.
Sfornate la pagnotta e lasciate raffreddare su una gratella. Si conserva perfettamente per almeno 5 giorni ma anche di più.

WBD2012

venerdì 21 settembre 2012

GELATO N°1: ALLA VANIGLIA E MASCOBADO SENZA UOVA

Gelato alla vaniglia e mascobado

È ufficialmente AUTUNNO…quindi: cosa cavolo posto il gelato che al mattino in bici mi gelano le mani? E soprattutto per quale oscuro motivo mi ritrovo a scrivere di corsa incastrata nel caos lavorativo quando questo post avrei potuto prepararlo 1 mese fa con 15 gradi in più, tranquilla a casa in vacanza? Domande che non avranno mai una risposta, sapevatelo. 
E comunque ci tengo a essere sempre fuori fase.
Gelato n°1, così fu battezzato su Facebook e si tenne il nome che mai fu più azzeccato: trattasi di primo gelato prodotto quest’anno, di primo cibo in assoluto cucinato al rientro dalle vacanze (se non vogliamo annoverare come “cucinare” tagliare mozzarella e pomodoro) e quasi addirittura il primo gelato mangiato quest’anno, sicuramente il primo che mi sia piaciuto veramente.
Estate 2012 praticamente Icecream-free, già trovarlo davvero buono è ormai impresa ardua, soprattutto uno artigianale con ingredienti VERI ….qualche assaggio sparuto tra nuove cremerie di moda, gelatai famosi (evito di fare nomi altrimenti partono le polemiche) ma nulla di convincente, per me sono sempre troppo ricchi, troppo grassi, troppo dolci, troppo finti (quello strano retrogusto chimico, avete presente?)
Non che io voglia professarmi esperta gelataia, ci mancherebbe altro, io che per fare il gelato stranamente non consulto quelle novecentoduemila ricette prima di procedere ma vado sempre un po’ a naso, controllo giusto il peso dello zucchero per i motivi di cui sopra, che non uso il glucosio, che ho comprato la farina di carrube 7 giorni fa…ma questo gelato è venuto una bomba, giuro.
  
GELATO ALLA VANIGLIA E MASCOBADO SENZA UOVA


Gelato alla vaniglia e mascobado

Ingredienti:
300 ml Latte fresco intero
200 ml Panna fresca
1 bacca di vaniglia (di quelle buone è importante)
90 gr Zucchero grezzo di canna chiaro
30 gr Zucchero di canna mascobado

Versate il latte e la panna in una casseruola, incidete la bacca di vaniglia per il lungo e raschiate i semi all’interno.  Unite baccello e semi nella casseruola, fate scaldare a fuoco bassissimo, spegnendo al primo accenno di ebollizione, versate gli zuccheri e mescolate fino a completo scioglimento. Lasciate raffreddare a temperatura ambiente, quindi ponete il tutto in frigo per almeno 10 ore tenendo la vaniglia in infusione. Questo passaggio è molto importante perché permette il fondersi di tutti i profumi. (vi consiglio di farlo di sera lasciando tutta la notte in frigo e montare il tutto mentre fate colazione). Al momento della mantecatura, eliminate il baccello di vaniglia, filtrate con un colino e versatelo nella gelatiera
La presenza del mascobado conferisce al gelato un leggero aroma di caramello e il colore crema del gusto tradizionale fatto con le uova. (barbatrucco!)

Note a margine:
Sappiate che il gelato in questione ha rischiato di non vedere mai la luce e insieme con lui tutti suoi simili autoprodotti: 2 anni fa, estratto per la prima volta il cestello del KitchenAid ho infatti realizzato che neanche chiamando un ingegnere della Nasa o usando mosse da contorsionista avrei potuto infilare il suddetto oggetto nel cassetto congelatore (in quel momento “frigo americano” ha acquisito un nuovo significato).
Per fortuna dopo avere sacramentato in tutte le lingue esistenti mi sono ricordata del frigo-congelatore della nonna, ancora perfettamente funzionante in cantina, che in estate utilizziamo come dispensa anti-tarme del cibo, il cui congelatore è un unico e altissimo scompartimento.
Nel caso voleste comprare l’accessorio gelatiera del KitchenAid, siete avvertite: il cestello è alto 17.8 cm e largo 27cm.

Gelato alla vaniglia e mascobado

martedì 3 luglio 2012

COME SE NIENTE FOSSE


criminal cherry cake

un caldo che ci si scioglie 
l'umidità ti si appiccica addosso come una glassa
pedalo veloce sotto la pioggia, ma neanche troppo, è già praticamente evaporata
PERÒ..
però quest’estate mi sto acclimatando, sarà qualche chilo in meno, sarà che nel tentativo di perdere ancora un po’ di rotoli mangio meno del solito 
sarà che dopo essere praticamente collassata modello balena spiaggiata la mia pressione ha deciso che ogni tanto poteva vagamente stabilizzarsi su livelli tali da permettermi di compiere attività in posizione verticale (addirittura con il forno acceso!) 
sarà che per ora sono riuscita a sopravvivere al tragitto casa-lavoro andata+ritorno nelle ore centrali e pure senza vestirmi modalità ciao-vado-in-spiaggia (non so dalle vostre parti ma qui a Piacenza il 90% della popolazione femminile indossa shorts e canotta)
sarà che di vacanze nemmeno l’ombra per un mese almeno e che le uniche spiagge che probabilmente vedrò saranno quelle della Normandia (e sapere che adesso lì ci sono 19° ha il suo perché)
sì ogni tanto vorrei vivere in un frigorifero invece di perdere un pomeriggio a sbrinarlo e ogni tanto medito di trasferire il letto in cantina ma…
i campari orange con le amiche a 40°
le cene in collina con l’arietta fresca sulle spalle
pomodori  ghiaccioli basilico melanzane pesche sorbetti
birre ghiacciate cene in terrazza

....cosa state borbottando? come mi permetto di presentarmi qui come se niente fosse dopo più di un anno? non vorrete il riassunto delle puntate precedenti vero? cmq sappiate che da queste parti nessun evento traumatico, non sono incinta, non ho divorziato, non ho traslocato, non ho cambiato lavoro, ho continuato a guardare telefilm e film, cucinare, bere tè, leggere, sognare....


CRIMINAL CHERRY CAKE or CRIMINAL PEACH CAKE – GLUTEN FREE
sempre fuori tempo….adesso la rifarei con le pesche i lamponi e il grano saraceno  ma la torta criminale nelle sue infinite varianti vince sempre

Criminal cherry cake 

Ingredienti:
250 gr di ricotta vaccina fresca preferibilmente bio
60 gr di zucchero di canna chiaro
140 gr di miele di limone
scorza grattugiata di 2 limoni
80 gr di burro morbido
3 uova
Succo di un limone
130 gr di fecola di patate (in alternativa 80 gr di farina di grano saraceno e 50 gr di fecola di patate)
100 gr di mandorle spellate macinate finemente
ciliegie qb (in alternativa pesche e lamponi)
1 bustina (18gr) di cremor tartaro


prendete una ciotola dai bordi alti in cui metterete lo zucchero, il miele, la scorza di limone, il burro a pezzettini e la ricotta setacciata o lavorata con un cucchiaio. Montate con le fruste a velocità media e continuate finché il composto da bricioloso diventerà una crema. Aggiungete un uovo alla volta sempre amalgamando bene con le fruste, unite il succo di limone. Quando quest’ultimo è ben incorporato aggiungete le farine e il lievito setacciati, lavorando il meno possibile con un cucchiaio. Unite la frutta mescolando appena. Versate il composto in una teglia diametro 26 precedentemente imburrata e infarinata. Infornate a 180° per 40- 45 minuti circa. Alla prova stecchino la torta risulta leggermente umida.