È ufficialmente AUTUNNO…quindi:
cosa cavolo posto il gelato che al mattino in bici mi gelano le mani? E
soprattutto per quale oscuro motivo mi ritrovo a scrivere di corsa incastrata nel
caos lavorativo quando questo post avrei potuto prepararlo 1 mese fa con 15
gradi in più, tranquilla a casa in vacanza? Domande che non avranno mai una
risposta, sapevatelo.
E comunque ci tengo a essere sempre fuori fase.
Gelato n°1, così fu battezzato
su Facebook e si tenne il nome che mai fu più azzeccato: trattasi di primo
gelato prodotto quest’anno, di primo cibo in assoluto cucinato al rientro dalle
vacanze (se non vogliamo annoverare come “cucinare” tagliare mozzarella e
pomodoro) e quasi addirittura il primo gelato mangiato quest’anno, sicuramente
il primo che mi sia piaciuto veramente.
Estate 2012 praticamente
Icecream-free, già trovarlo davvero buono è ormai impresa ardua, soprattutto
uno artigianale con ingredienti VERI ….qualche assaggio sparuto tra
nuove cremerie di moda, gelatai famosi (evito di fare nomi altrimenti partono
le polemiche) ma nulla di convincente, per me sono sempre troppo ricchi, troppo
grassi, troppo dolci, troppo finti (quello strano retrogusto chimico, avete presente?)
Non che io voglia professarmi
esperta gelataia, ci mancherebbe altro, io che per fare il gelato stranamente
non consulto quelle novecentoduemila ricette prima di procedere ma vado sempre
un po’ a naso, controllo giusto il peso dello zucchero per i motivi di cui
sopra, che non uso il glucosio, che ho comprato la farina di carrube 7 giorni
fa…ma questo gelato è venuto una bomba, giuro.
Ingredienti:
300 ml Latte fresco intero
200 ml Panna fresca
1 bacca di vaniglia (di quelle
buone è importante)
90 gr Zucchero grezzo di canna
chiaro
30 gr Zucchero di canna
mascobado
Versate il latte e la panna in
una casseruola, incidete la bacca di vaniglia per il lungo e raschiate i semi
all’interno. Unite baccello e semi nella
casseruola, fate scaldare a fuoco bassissimo, spegnendo al primo accenno di
ebollizione, versate gli zuccheri e mescolate fino a completo scioglimento.
Lasciate raffreddare a temperatura ambiente, quindi ponete il tutto in frigo
per almeno 10 ore tenendo la vaniglia in infusione. Questo passaggio è molto
importante perché permette il fondersi di tutti i profumi. (vi consiglio di
farlo di sera lasciando tutta la notte in frigo e montare il tutto mentre fate
colazione). Al momento della mantecatura, eliminate il baccello di
vaniglia, filtrate con un colino e versatelo nella gelatiera
La presenza del mascobado
conferisce al gelato un leggero aroma di caramello e il colore
crema del gusto tradizionale fatto con le uova. (barbatrucco!)
Note a margine:
Sappiate che il gelato in
questione ha rischiato di non vedere mai la luce e insieme con lui tutti suoi
simili autoprodotti: 2 anni fa, estratto per la prima volta il cestello del KitchenAid
ho infatti realizzato che neanche chiamando un ingegnere della Nasa o usando
mosse da contorsionista avrei potuto infilare il suddetto oggetto nel cassetto
congelatore (in quel momento “frigo americano” ha acquisito un nuovo
significato).
Per fortuna dopo avere
sacramentato in tutte le lingue esistenti mi sono ricordata del
frigo-congelatore della nonna, ancora perfettamente funzionante in cantina, che
in estate utilizziamo come dispensa anti-tarme del cibo, il cui congelatore è un unico e altissimo scompartimento.
Nel caso voleste comprare
l’accessorio gelatiera del KitchenAid, siete avvertite: il cestello è alto 17.8 cm e largo 27cm.